Decorso clinico regolare e stabile
anche la notte scorsa in ospedale per Alex Zanardi, che da oggi
va ad affrontare una settimana-chiave per la guarigione dai
gravi traumi dell'incidente in handbike a Pienza (Siena) il 19
giugno. Sempre tenuto in coma farmacologico, Zanardi prosegue il
lento recupero iniziato dopo l'intervento neurochirurgico nel
policlinico senese. Già da oggi i medici, con riunioni in equipe
multidisciplinare, fanno le valutazioni necessarie per decidere
se è possibile già nei prossimi giorni sospendere la sedazione
per verificare il quadro neurologico. Decisiva per procedere a
questo passaggio, hanno spiegato, è che si mantenga la stabilità
delle condizioni cliniche di Alex Zanardi come sta accadendo in
questi primi giorni di cure. La prognosi è sempre riservata.
"Noi vedevamo la staffetta come una tranquilla pedalata tra
amici e dunque non c'era necessità di chiudere la strada", anche
perché "la pedalata non era competitiva", "queste cose purtroppo
succedono, è la fatalità. Forse in futuro però le strade
andranno chiuse comunque". Così, ricordando l'incidente di Alex
Zanardi, Enrico Fabianelli, 36 anni appassionato ciclista di
Castiglion Fiorentino (Arezzo), una diagnosi di sclerosi
multipla nel 2010 e 15 anni ininterrotti in bici. Venerdì 19
giugno era nella staffetta con Zanardi. La pedalata con Alex
Zanardi, spiega ancora Enrico Fabianelli, "era non competitiva
quindi non necessitava, da codice della strada, di chiusura
delle strade. Ci eravamo organizzati per avere una pattuglia
della polizia municipale in testa per segnalare e l'abbiamo
avuta sempre. A Castiglion Fiorentino erano pattugliati anche
gli incroci più pericolosi, per esempio, ma è facoltativo".
Ricorda ancora Fabianelli: "Eravamo piu indietro, ci eravamo
fermati per fare fotografie, li per li non avevamo capito chi
era l'atleta coinvolto nell'incidente, poi abbiamo visto la
maglia azzurra ed allora abbiamo pensato a lui".
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