È il primo teatro italiano a
rialzare il sipario in sala per dare inizio alla stagione lirica
2020/2021 per un'opera lirica dopo il lockdown: il Teatro del
Maggio di Firenze inaugura il 7 settembre e lo fa presentando al
pubblico Rinaldo, capolavoro barocco di Georg Friedrich Händel.
L'opera (altre recite il 9 e 10 settembre ore 20; 13 settembre
ore 15:30), ricostruzione dell'allestimento del Teatro Valli di
Reggio Emilia in coproduzione fra i Teatri di Reggio Emilia, il
Teatro La Fenice di Venezia e il Maggio Musicale Fiorentino,
sarebbe dovuta andare in scena tra la fine di marzo e l'inizio
di aprile, ultimo titolo della stagione 2019/2020, annullato a
causa della serrata legata alla pandemia di coronavirus.
A Firenze Rinaldo è diretto da Federico Maria Sardelli e
messo in scena nello storico allestimento di Pier Luigi Pizzi
(nell'anno in cui si celebrano i 90 anni del regista e
scenografo): concepito dal regista 35 anni fa per il Teatro
Valli di Reggio Emilia, si adatta perfettamente, si spiega dal
Maggio, alle necessità di questi tempi di Covid: Pizzi, ora come
allora, ha fatto sì che i cantanti si muovessero a bordo di
carri spostati e posizionati sulla scena da mimi, in modo da
ridurre al minimo le occasioni di contatto tra gli artisti.
"Sono molto contento di portare questo titolo al Teatro del
Maggio in questo periodo - afferma Pizzi -, noi tutti abbiamo
una gran voglia di tornare a fare teatro, e cercheremo di farlo
con leggerezza, senza sentirci costretti nelle regole,
affidiamoci al buonsenso". Ad interpretare Rinaldo, Raffaele
Pe. Con lui Leonardo Cortellazzi nel ruolo di Goffredo, Carmela
Remigio interpreta Armida, Francesca Aspromonte sarà Almirena,
Andrea Patucelli Argante, William Corrò Mago Cristiano.
Per quanto riguarda le misure di sicurezza imposte
dall'emergenza sanitaria il Teatro del Maggio, farà in modo che
vengano effettuati test sierologici con frequenza settimanale a
tutti gli artisti "costretti" a non rispettare il distanziamento
sul palco per evidenti esigenze di scena. Per chi lavora
all'interno della macchina teatrale sono stati organizzati
percorsi e spazi dedicati, e procedure che limitano i contatti.
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