E' Francesco
Guccini il vincitore del premio Città del diario 2020 mentre ad
Annalisa Camilli è stato assegnato il premio Tutino giornalista.
La cerimonia di premiazione si terrà a Pieve Santo Stefano
(Arezzo), la 'Città del diario', il 20 settembre, giornata
conclusiva della tre giorni dell'edizione numero 36 del premio
Pieve, al via dal 18 e quest'anno intitolata 'Come pagine
bianche', "un'immagine immediata e apparentemente semplice - si
spiega dall'Archivio dei diari - che rispecchia invece un
momento complesso, in cui indugiamo di fronte alle certezze di
sempre anche nella ricerca delle parole per raccontare una nuova
storia".
Sono otto i diari finalisti del premio Pieve 2020: Anna De
Simone (Massa D'Albe, L'Aquila, 1954) si racconta in 'Il sale
della vita' i ricordi delle violenze e delle privazioni;
Giovanna Battista Eventi (Napoli, 1939), in 'Vico Tagliaferro'
ricompone i suoi ricordi a partire dai bombardamenti della
Seconda Guerra Mondiale; Tania Ferrucci (Napoli, 1960) in 'Nei
miei okki', racconta le violenze subite e il percorso di
comprensione della propria diversità, che lo porterà a diventare
fanciulla dopo essere nato bambino; Rosenza Gallerani (Cento,
Ferrara, 1951) racconta di una malattia a cui rifiuta di
arrendersi; Umberto Guidotti (Torino, 1925-2002), volontario
della X Mas, in 'Seguendo la voce del dovere' riferisce della
sconfitta degli ideali in cui è cresciuto; Jean-Paul Habimana
(Nyamasheke, 1984) racconta la guerra civile in Ruanda in
'L'ultimo genocidio del Novecento'; Raffaele Resta (Bari
1922-1977), autore ventenne, affronta la campagna di Russia in
'Bariscine'; Paolo Schiavocampo (Palermo, 1924), noto artista
plastico si racconta nell'autobiografia 'Alle spalle del tempo'
ritmata dai ricordi tra Palermo, Milano, Varese, Torino, Roma,
New York.
Altri riconoscimenti assegnati: il premio speciale Giuseppe
Bartolomei attribuito dalla Commissione di lettura a Fausto
Alberto Marinetti per l'epistolario 'Açailandia' (1982-1989), e
il premio per il miglior manoscritto originale attribuito
dall'Archivio diaristico ex aequo a Francesco Coltelli per
l'autobiografia 'Ricompendiare la mia vita' (1914-1953) e a
Raffaele Resta per 'Bariscine', diario 1942-1943.
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