"Un giorno venne all'allenamento
con uno striscione con scritto 'I care' e ci disse 'ragazzi, io
non so se diventerete dei campioni, ma prima di insegnarvi a
diventare campioni voglio insegnarvi a essere persone con dei
valori". Così Antonella Palmisano, oro olimpico nella 20 km di
marcia a Tokyo, ha parlato del suo primo allenatore, Tommaso
Gentile dell'Atletica Don Milani di Mottola (Taranto): e oggi la
marciatrice ha partecipato alla 20/a edizione della Marcia di
Barbiana, che ricorda l'esperienza educativa della piccola
scuola del Mugello.
Gentile, ha spiegato Palmisano, "si ispirava molto a Don
Milani, era quasi un pre e un doposcuola proprio come faceva Don
Milani. Noi andavamo ogni pomeriggio, era bello stare insieme in
gruppo ad allenarci, e poi c'erano anche questi tipi di
insegnamenti, lui ci tramandava questi valori di vita. Quando ho
ricevuto l'invito ho subito voluto venire qui, proprio per
vedere dal vivo quello che mi trasmetteva. E' stato emozionante:
da piccola immaginavo questa scuola, questa chiesetta, e ora la
vedo a 30 anni, vengo qui a dare un senso a quello che era
solamente immaginazione".
Secondo l'olimpionica, "un conto è prendere una medaglia che
ha solamente un valore simbolico, e un conto è arricchire la
propria persona", ed è "quello che ci diceva anche il nostro
allenatore: non sono tanto i successi che faranno la differenza,
ma quello che voi poi avete dentro. E anche per raggiungere un
risultato ci sono dietro tanti valori, il sacrificio, l'impegno,
la costanza, la tenacia e la determinazione, tutti valori che ho
appreso nel corso di questo percorso".
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