Chiesta l'archiviazione delle
indagini sulla morte di David Solazzo, il cooperante fiorentino
trovato morto l'1 maggio 2019 nella casa dove soggiornava
sull'isola di Fogo a Capo Verde. Sulla vicenda erano state
aperte inchieste, una a Capo Verde e una a Roma. Adesso sia gli
inquirenti capoverdiani che la procura romana hanno chiesto di
archiviare i rispettivi fascicoli. I familiari del cooperante,
che si sono sempre detti scettici rispetto alla tesi
dell'incidente domestico, hanno presentato attraverso i loro
legali istanza di opposizione all'archiviazione per entrambe le
inchieste. "Ad agosto ci sono state due grosse novità - spiega
Alessandra Solazzo, sorella del cooperante -, sono state
notificate le due richieste di archiviazione, sia a Capo Verde
che in Italia a distanza di più di due anni del fatto". "In
entrambi i casi - prosegue - si sostiene che si sia trattato di
incidente domestico, e comunque le motivazioni sono piene di
lacune e incongruenze. Le indagini alla fine non sono state
fatte". Secondo quanto spiegato dal legale della famiglia,
l'avvocato Giovanni Conticelli, tra le richieste contenute
nell'istanza di opposizione all'archiviazione presentata alla
procura di Roma, quella di effettuare rilievi di polizia
scientifica nell'appartamento dell'isola di Fogo dove fu trovato
morto Solazzo, che non sono mai stati eseguiti dalla polizia
locale. L'abitazione al momento è chiusa e ancora nella
disponibilità della famiglia, che ha continuato a pagarne
l'affitto. Altra richiesta è quella di esaminare il cellulare e
anche il computer del cooperante, che è stato nel frattempo
dissequestrato dalle autorità di Capo Verde e restituito alla
onlus per la quale lavorava il cooperante. Sempre nell'istanza
di opposizione viene chiesto di effettuare rilievi alcolemici
sui campioni prelevati in occasione dell'autopsia, per
verificare se, come sostenuto dalle autorità capoverdiane, il
cooperante fosse effettivamente in stato di ebbrezza alcolica al
momento del decesso.
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