Una donna di 31 anni ha ammesso
l'omicidio stradale di Massimiliano Benigno, il 47enne trovato
morto in una strada di Campi Bisenzio (Firenze) la notte tra il
10 e l'11 ottobre. La conducente fuggì ma ora è stata
individuata con le indagini dei carabinieri. Ai militari e al pm
Beatrice Giunti, che l'ha interrogata oggi pomeriggio, la donna
avrebbe raccontato di non essersi accorta del passante, di aver
frenato all'ultimo momento come se ci fosse un ostacolo
improvviso e poi, dopo l'urto, di essere stata colta dal panico
e di essere scappata via. Nell'interrogatorio ha detto di essere
pentita di quanto accaduto. Però la conducente, ai carabinieri e
al pm Giunti, ha anche detto che la vittima si sarebbe trovata
già a terra prima di essere investita dall'auto da lei guidata e
forse per questo non l'ha notata in tempo per scansarla.
L'ipotesi di questa ricostruzione sarebbe confermata oltreché
dal racconto dell'indagata, anche dai primi esiti degli
accertamenti medico legali effettuati sul cadavere di
Massimiliano Benigno. La presenza, già disteso a terra, del
corpo dell'uomo diventa un aspetto importante rispetto alle
accuse verso la 31enne della provincia di Pistoia dato che
potrebbe non essersi accorta in tempo per evitarlo.
La 30enne è indagata in stato di libertà per i reati di
omicidio stradale e omissione di soccorso. La sua vettura è
stata sequestrata. I carabinieri l'hanno individuata grazie alle
immagini riprese da alcune telecamere delle vie limitrofe a
quella dell'incidente e agli accertamenti effettuati sui
frammenti di paraurti trovati sull'asfalto di via Chiella.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA