Come sarà il nuovo corso di Emilio
Pucci firmato Camille Miceli, nominata a settembre scorso
direttrice artistica della maison? Ci saranno le stampe e sarà
una maison che simboleggia la gioia e l'italianità, con
collezioni che propongono una sfida: trasformare le imperfezioni
in perfezione. A rivelarlo è la stessa Miceli parlando oggi sul
palco del Teatro Odeon a Firenze per un evento celebrativo
dell'Istituto dei mestieri d'eccellenza di Lvmh, cui fa capo
anche Pucci.
"Emilio Pucci per me è la casa della gioia, delle stampe e
del lifestyle. Rappresenta tutto il bello dell'Italia", ha detto
la neo direttrice artistica, che ha cominciato la sua carriera
nella moda nel 1989, lavorando per Chanel, per proseguire da
Dior e Louis Vuitton. "Quando lavori per case come Dior e
Vuitton hai delle chance enormi di confrontarti con persone con
un grande savoir faire. Per me arrivare da Emilio Pucci è una
chance enorme", ha detto. Anche se ancora c'è molto riserbo sul
nuovo percorso del brand, la creativa confida la sua idea per il
rilancio: "La sfida è rendere l'imperfezione perfezione.
L'imperfezione può essere un senso del savoir faire - spiega
senza svelare troppo -. Scopriremo tutto l'anno prossimo",
ricordando l'importanza dei mestieri d'eccellenza legati a
creatività e artigianato. "Senza i talenti noi creativi non
andiamo da nessuna parte", ha concluso.
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