Il tribunale di Firenze ha
condannato per omicidio colposo i tre soci di una ditta
dell'Empolese nella cui cava, vicino a Montaione, un operaio
cadde e poi morì nei giorni seguenti per le gravi ferite e
traumi riportati. Due soci sono stati condannati a 2 anni e 3
mesi, il terzo a 4 anni e 6 mesi e all'interdizione dai pubblici
uffici per 5 anni. L'incidente sul lavoro risale all'8 settembre
2015, la sentenza è stata emessa venerdì 26 novembre al termine
di un procedimento molto lungo dove sono state dibattute più
perizie e consulenze sia medico-legali sia tecniche. Il giudice
ha condannato gli imputati a risarcire il danno e le spese
legali alle parti civili stabilendo provvisionali di 552.000
euro a favore di Inail, 300.000 euro a moglie e figlio della
vittima, 200.000 euro alla madre, 100.000 euro alla sorella. La
quantificazione di altri danni è rimessa poi alla sede civile.
Nelle ricostruzioni, Giampiero Montagnani, 46 anni,
dipendente della ditta che gestisce la cava, cadde dall'alto per
una dinamica che è stata molto dibattuta. Secondo la difesa era
caduto dal pianale di un furgone, di un mezzo da lavoro; invece,
secondo il pubblico ministero e le parti civili era caduto da
un'altezza diversa, relativa al montaggio in corso di un
macchinario cui stavano provvedendo gli addetti. Il pm nel
processo ha contestato l'impiego in questa lavorazione di
dipendenti privi di formazione per tale mansione e pure l'omessa
predisposizione di sistemi di sicurezza anticaduta. Per le parti
civili, sia i familiari assistiti dall'avvocato Cristiano Rossi,
sia l'Inail con l'avvocato Giuseppe Quartararo, la vittima al
momento dell'incidente sarebbe stata impiegata, senza averne la
mansione, nelle fasi di montaggio del macchinario. Il giudice
Gian Maria Faralli ha annunciato le motivazioni della sentenza
tra 90 giorni.
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