Il cadavere di un giovane straniero è stato trovato in un'azienda cartiera di Empoli dentro un container. Lo ha scoperto verso le 10.30 un addetto con mansioni di smistamento della carta della raccolta differenziata. L'operaio, spiegano i carabinieri, ha rinvenuto il corpo nello svuotare il container con una gru, che ha braccio meccanico e pinza. Nucleo Investigativo di Firenze e della Compagnia di Empoli lo hanno identificato come un 20enne della Somalia. Non è escluso che il giovane sia stato colpito e ucciso proprio dal movimento della gru che con un braccio meccanico e pinza stava svuotando il container. Secondo quanto appreso, in base alle prime ispezioni medico-legali, il decesso risalirebbe a poche ore prima del ritrovamento. Il corpo non presenterebbe segni di lesioni a eccezione di una ferita all'altezza della fronte, che potrebbe esser stata provocata dalla pinza della gru. Nel container in cui c'era il cadavere mettono la carta i camion compattatori che effettuano la raccolta dai cassonetti della differenziata. Uno di questi mezzi era arrivato col suo carico nell'azienda questa mattina. Tra gli accertamenti viene valutata anche l'ipotesi che il 20enne si sia addormentato dentro un cassonetto. Disposta l'autopsia dal magistrato di turno Antonino Nastasi. Era stato fermato per un controllo in strada domenica sera, ieri, intorno alle 23 dalla polizia a Firenze in zona Novoli, l'uomo il cui cadavere è stato trovato questa mattina in un container della carta in una ditta di trattamento rifiuti a Empoli. L'uomo, un africano senza fissa dimora e conosciuto con molti alias, avrebbe un'età compresa tra i 20 e i 27 anni, in base agli esiti dei fotosegnalamenti effettuati di volta in volta dalle forze dell'ordine. La nazionalità dovrebbe essere somala, anche se in occasioni di alcuni fermi per identificazione si sia qualificato anche come del Senegal o della Guinea. In Italia dal 2013, nel 2014 aveva ottenuto un permesso come rifugiato politico, scaduto nel 2019 e mai rinnovato. Negli ultimi mesi era stato controllato varie volte dalle forze dell'ordine in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Umbria.
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