Torna, con 100 film in programma,
il Festival dei Popoli, il festival internazionale del film
documentario: la 63esima si terrà a Firenze dal 5 al 13 novembre
nei cinema La Compagnia, Stensen, Spazio Alfieri e Institut
Français e in altri luoghi della città.
Tra i focus e i temi in programma quest'anno ci sono i lavori
dedicati a clima e ambiente, cinema e social visti dalle nuove
generazioni, la mano dei grandi registi come Guzman e Herzog, ma
anche le ferite italiane: il G8 di Genova e gli operai della
Gkn. Il festival sarà inaugurato il 5 novembre (ore 21) dalla
prima nazionale di Everything Will Change di Marten Persiel, il
documentario che ci porta in un distopico 2054 in cui tre
giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie
naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire
cosa è successo al loro pianeta. I 100 documentari sono divisi
in varie sezioni: oltre alle opere del concorso internazionale
(con 18 inediti in Italia) e il concorso italiano (7 inediti
nazionali), il festival presenta una selezione proveniente
dall'archivio storico della rassegna tra cui spicca il Premio
Nobel per la letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma
The Super-8 Years con il figlio David Ernaux-Briot, con i girati
familiari. In programma anche una retrospettiva dedicata ai
fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, protagonisti anche di una
masterclass, mentre la sezione degli omaggi continua con le
proiezioni dedicate ai rivoluzionari Lucien Castaing-Taylor e
Véréna Paravel, e al cinema visionario del regista Pierre-Yves
Vandeweerd. Si aggiunge alla sezione degli omaggi Jennifer
Baichwal, una delle cineaste più impegnate nel raccontare
l'impatto delle azioni dell'uomo sull'ambiente. Torna 'Pop
Corner: incontri ai confini della realtà', i talk del festival
dal 7 al 10 novembre: ogni sera un tema, due ospiti e un
moderatore per una chiacchierata aperta al pubblico.
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