(ANSA) - TRENTO, 25 MAG - C'è il Trentino in prima fila nella missione En Vision su Venere, selezionata tra 25 proposte tra le candidate, in qualche anno, ad essere ammesse al lancio. Una missione che vorrebbe indagare sul perché un pianeta in apparenza gemello della Terra, per posizione nel sistema solare e per dimensioni, è in realtà così diverso nella sua evoluzione.
A evidenziare l'annuncio dell'Esa l'Agenzia spaziale europea, è l'Università di Trento.
"Siamo coinvolti in modo molto rilevante" commenta Lorenzo Bruzzone, professore del dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione e responsabile del laboratorio di Telerilevamento (Remote Sensing Laboratory) dell'ateneo. "Oltre ad essere parte del core team nel coordinamento della missione - spiega - siamo anche i responsabili del subsurface radar sounder, che è uno dei tre strumenti della missione: è un radar capace di penetrare la superficie per studiare la sotto-superficie di Venere e, tra le altre cose, analizzare i vulcani venusiani". (ANSA).