Nel primo semestre del 2019,
l'interscambio commerciale tra il Trentino Alto Adige e la
Federazione russa è cresciuto dell'8,7%, superando i 62 milioni
di euro.
Il dato si deve all'incremento delle importazioni, aumentate
del 105% rispetto allo stesso periodo del 2018, per un valore
pari a 21 milioni di euro. In diminuzione l'export, che registra
un decremento del 12,2% rispetto al 2018, attestandosi a 41,3
milioni di euro. I dati sono stati presentati oggi al 5/o
seminario italo-russo di Trento, promosso dall'associazione
Conoscere Eurasia. Secondo quanto prospettato dal presidente
Antonio Fallico, a perdere maggiormente sono le imprese trentine
(-18,6%), con un valore delle esportazioni pari a 20,5 milioni.
Bolzano perde invece il 5% delle vendite in Russia, arrivando a
20,8 milioni. Tra i settori in negativo a livello regionale vi
sono l'export di macchinari e apparecchi (-31,5%) e
l'elettronica (-62%). Crescono invece i prodotti alimentari e le
bevande (+36,5%), per un valore di circa 5,2 mln.
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