Un gruppo di ricercatori del Cimec
(Centro interdipartimentale mente/cervello) dell'Università di
Trento ha scoperto che il cervello usa le stesse aree e gli
stessi schemi per orientarsi nello spazio fisico e in quello
astratto delle idee.
Lo studio, che per la prima volta dà evidenza empirica
all'uso di mappe spaziali simili per i luoghi e per i concetti,
è stato pubblicato dalla rivista "Journal of Neuroscience". La
scoperta - sottolineano i ricercatori - spiega anche l'efficacia
delle tecniche mnemoniche, come quella dei loci e le mappe
concettuali, utilizzate per imparare e consolidare in memoria
nomi, date ed eventi. Il parallelismo tra quanto accade nel
mondo fisico e in quello delle idee apre, tra l'altro,
un'ulteriore chiave per interpretare il decadimento fisico (con
la difficoltà a orientarsi anche in casa) e cognitivo (con i
problemi di memoria) che caratterizzano le persone malate di
Alzheimer.
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