(ANSA) - TRENTO, 09 APR - Un oss dell'ospedale Santa Chiara che lavora a stretto contatto coi pazienti, stamattina, avvertendo sintomi influenzali, mal di gola e tosse, ha avvisato il proprio coordinatore, esattamente come indicato nelle linee guida aziendali, per chiedere di effettuare il tampone. Gli è stato risposto di no. A raccogliere la testimonianza è stata la responsabile del settore sanità della Funzione pubblica Cgil del Trentino, Gianna Colle, che ha immediatamente scritto ai vertici aziendali.
"Nei giorni scorsi, il nostro tesserato ha lavorato assieme a un collega che ora è a casa in malattia con sintomi Covid-19.
Nemmeno a quest'ultimo è stato fatto il tampone. Chiedo dunque perché questi lavoratori non siano stati sottoposti all'esame, soprattutto considerando che così vorrebbero le linee guida dell'Azienda, aggiornate alle ore 14 dell'8 aprile e peraltro ribadite anche nell'ultima videoconferenza col dottor Benetollo e il dottor Federici", scrive Colle in una nota.
La Fp Cgil resta in attesa - si legge ancora nella nota - nella "forte speranza che l'oss a cui è stato negato il tampone non sia effettivamente contagiato: chi si assumerà la responsabilità di avere un potenziale infetto che lavora normalmente in ospedale?", conclude la sindacalista.
"Se così fosse è grave, perché le linee guida dicono che deve essere tamponato e messo in isolamento chi è grave". Lo ha detto il dirigente generale dell'Apss, Paolo Bordon, commentado il caso dell'operatore socio sanitario dell'ospedale Santa Chiara di Trento a cui, come comunicato dalla Cgil, è stato rifiutato il tampone per
accertare la positiva al Covid 19.