Prosegue l'inchiesta della procura
di Bolzano sulle mascherine protettive di fabbricazione cinese.
Il Nas ha effettuato sequestri a campione dei dpi contestati
negli ospedali altoatesini. Per il momento risulta unico
indagato il direttore generale dell'Azienda sanitaria
altoatesina Florian Zerzer. La procura di Bolzano ha confermato
all'ANSA la notizia diffusa dai quotidiano Alto Adige e Corriere
dell'Alto Adige. Viene ipotizzata la violazione dell'articolo 14
del decreto legislativo 475/1992 e la mancata attestazione di
conformità del materiale protettivo. Nei giorni scorsi l'Azienda
sanitaria aveva sospeso la distribuzione delle mascherine, in
attesa di un parere dell'Inail.
L'iscrizione - precisa la procura - è un atto dovuto di
garanzia nei confronti di Zerzer, anche in vista delle
consulenze tecniche sulle dpi. "L'iter è stato rispettato: in
prima battuta ho inviato la documentazione all'Inail che è stata
rifiutata perché mancava la traduzione. Ora abbiamo inviato i
documenti mancanti ma l'Iter è stato rispettato", ribadisce
Zerzer al Corriere dell'Alto Adige. "Non potevo rischiare di
lasciare il personale senza protezioni: chiunque cerca di
procurarsi mascherine sa che i prezzi sono alle stelle e le
forniture garantite. Quando si sono palesati i primi difetti ho
invitato il personale ad utilizzarle con attenzione", afferma il
direttore generale dell'Azienda sanitaria.
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