Il cervello, nel valutare una
scelta, adotta pesi e misure che cambiano a seconda della
conoscenza di ciò che si sarebbe potuto guadagnare o perdere in
una determinata situazione. E' quanto ha stabilito una ricerca
di neuroeconomia sui meccanismi cerebrali di quanto si sa per
esperienza condotta dall'Università di Trento, nei laboratori
del CIMeC - Centro interdipartimentale Mente/Cervello, in
collaborazione con un gruppo francese (Laboratoire de
Neurosciences Cognitives et Computationnelles, Institut National
de la Santé et de la Recherche Médicale).
Lo studio, pubblicato sulla rivista "The Journal of
Neuroscience", suggerisce una possibile strategia per favorire
scelte più informate e responsabili, ad esempio per
sensibilizzare la cittadinanza su stili di vita e misure che
possono tutelare la salute collettiva.
La ricerca ha utilizzato la tecnica della risonanza magnetica
funzionale (fMRI) su un gruppo di donne e uomini mentre
prendevano delle decisioni, ha approfondito il nesso tra
informazione, consapevolezza e responsabilità di una scelta.
"Il risultato del nostro studio - sottolinea l'equipe di
ricercatori - è la prima dimostrazione sperimentale che il
cervello non codifica il valore di una scelta sempre allo stesso
modo e offre una possibile spiegazione del perché la capacità di
prendere una decisione migliori quando viene fornita maggiore
informazione". A proposito per esempio dell'uso della
mascherina, "se esco indossandola e non mi ammalo e sono
consapevole del rischio che ho corso (non indossandola avrei
potuto ammalarmi), ritengo di aver avuto un vantaggio che vale
di più di quello che avrei ottenuto se fossi rimasto sano non
uscendo di casa o se mi fossi ammalato per non averla indossata.
Questo diventa un incentivo a utilizzarla in modo convinto anche
in futuro".
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