Circa il 73% degli schianti
provocati dalla tempesta Vaia risulta già avviato
all'utilizzazione. C'è invece una fetta consistente, pari a
circa 450.000 metri cubi di legname, e che potrebbe
ulteriormente aumentare, che non verrà esboscata. I dati
emergono dall'ultimo aggiornamento sullo Stato di attuazione del
Piano d'azione per la gestione degli interventi di esbosco e
ricostruzione dei boschi danneggiati dall'evento atmosferico
eccezionale abbattutosi sul Trentino dal 27 al 30 ottobre 2018.
L'aggiornamento conferma una superficie schiantata pari a
circa 19.500 ettari. Le superfici impattate in maniera totale o
consistente raggiungono inoltre una quota significativa del
totale delle aree coinvolte, pari a circa 12.500 ettari. Come
detto, alla fine del 2019 risultano avviati all'utilizzo
2.637.000 metri cubi di legname, ossia il 65% del totale.
Considerata però la quota che probabilmente resterà
inutilizzata, si può considerare avviato al reimpiego il 73%
della massa schiantata.
Sono state inoltre individuate tre aree che saranno adibite a
cantieri campione per le attività di ripristino: Paneveggio,
Bedolpian, Pampeago. Un'ulteriore minaccia per i boschi
trentini, sia per schianti che per piante ancora in piedi, è
rappresentata da possibili infestazioni da parte di insetti.
Proprio per questo, in sinergia con la Fondazione Mach, è stato
attivato un monitoraggio specifico. Gli esiti del monitoraggio,
al momento, indicano però una densità del bostrico medio-bassa.
"La sorveglianza continua dei boschi - si legge nel report - ha
permesso tuttavia di escludere attacchi estesi a piante in
piedi, anche dove le catture erano alte o medio-alte".
Per quanto riguarda le vendite del legname, in un periodo di
14 mesi sono state registrate sul Portale del Legno 182 gare
online, per un totale di 982 lotti venduti, con 174 proprietari
offerenti per 172 aziende acquirenti.
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