Preoccupazioni per la tenuta
economica e sociale del territorio, desiderio di rivedere
parenti, amici, compagni di scuola e nonni. E anche, purtroppo,
cambiamenti in negativo riscontrati da un'elevata percentuale di
genitori rispetto ai comportamenti dei propri figli - dal sonno
alla gestione della rabbia e delle emozioni - e un giudizio non
proprio positivo sulla didattica a distanza. Questi i bisogni,
le paure e le riflessioni che oltre 21.000 trentini di tutte le
età - dai 5 anni in su - hanno espresso rispondendo al
questionario proposto dalla Provincia tramite l'Agenzia per la
famiglia, il Dipartimento Salute e politiche sociali, con il
supporto scientifico della Fondazione Demarchi, pensato per
indagare la fase del lock-down e come è stata vissuta dalla
popolazione.
I risultati dell'indagine "Ri-emergere al tempo di Covid-19"
sono stati presentati oggi dall'assessora alle Politiche sociali
Stefania Segnana e dal direttore dell'Agenzia Luciano Malfer,
nonché dalla ricercatrice Liria Veronesi, che ha curato la parte
di analisi, e da Natalina Mosna del comitato provinciale Unicef.
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