La Giornata del ricordo delle
vittime della pandemia "è un momento importante per rendere
collettivo un dolore che non è privato ma di un'intera comunità.
Un dolore che può trasformarsi in energia positiva se sarà
capace di produrre in noi un senso civico di responsabilità
forte e di solidarietà reciproca. Nessuno si salva da solo": è
un passaggio dell'omelia del vescovo Ivo Muser nella
celebrazione in duomo a Bolzano. Questa sera il ricordo delle
vittime del Covid in Alto Adige sarà celebrato alle 19 con il
suono delle campane di tutte le chiese altoatesine per 5 minuti
e l'invito alla popolazione a collocare una candela accesa alla
finestra o al balcone.
"Le persone di fede - ha detto Muser - sono persone di
speranza: guardando a Gesù, il crocifisso e risorto, confidiamo
per i nostri defunti nella vita dall'altra parte della vita.
Questa è l'alternativa cristiana", ha detto il vescovo, che ha
invitato a pregare "per le oltre mille vittime per o con il
coronavirus in Alto Adige, per tutte le vittime in Italia, in
Europa e nel mondo intero. Non si tratta di numeri senza nome,
ma di persone con le loro storie di vita, le tracce che hanno
lasciato per noi."
Questo giorno di commemorazione, ha aggiunto Muser, "è un
momento importante per rendere collettivo un dolore che non è
privato ma di un'intera comunità. Un dolore che può trasformarsi
in energia positiva se sarà capace di produrre in noi una nuova
consapevolezza, un senso civico di responsabilità forte e di
solidarietà reciproca. Nessuno, veramente nessuno, si salva da
solo!"
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