Collaborazione per una mobilità
sempre più sostenibile e acquisizione di informazioni sulla
produzione di idrogeno come vettore energetico per lo sviluppo
sostenibile e per la mobilità: questi sono stati gli obiettivi
principali della recente visita di una delegazione con a capo il
vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, Luigi
Bertschy della Regione Autonoma della Valle d'Aosta in Alto
Adige. Della delegazione valdostana facevano parte anche il
direttore generale del fornitore locale di energia CVA, Enrico
De Girolamo, i dirigenti del settore energia e trasporti
dell'amministrazione regionale Massimo Broccolato e Antonio
Pollano e dai rappresentanti delle imprese nei settori del
trasporto pubblico su gomma. Come l'Alto Adige, anche la Valle
d'Aosta produce un surplus annuale di energia idroelettrica.
Sia in Alto Adige che in Valle d'Aosta sono allo studio
modelli per usare l'energia in eccesso per produrre idrogeno
verde come vettore energetico da utilizzare in alcuni settori a
partire dalla mobilità. Il gruppo ha visitato sia il Centro H2
per la produzione di idrogeno di Bolzano sia il deposito
dell'azienda di trasporti Sasa, dove è presente una stazione di
rifornimento nuova ad idrogeno, ed ha poi incontrato il
vicepresidente e assessore alla mobilità della Provincia
autonoma di Bolzano Daniel Alfreider per un incontro
istituzionale. Alfreider e Bertschy hanno discusso di possibili
forme di collaborazione per incentivare le forme di mobilità a
emissioni zero.
"È in questo contesto che l'idrogeno - secondo Alfreider -
può avere un ruolo fondamentale, ma è importante che sia
prodotto da fonti rinnovabili a lungo termine". L'assessore ha
sottolineato che l'Alto Adige sta avviando importanti progetti
attraverso il Recovery Fund e che la Provincia ha approvato nel
2020 un masterplan per l'idrogeno. Attraverso l'attuazione del
piano è previsto che le importazioni di combustibili fossili
dovrebbero diminuire per un valore di circa 550 milioni di euro
entro il 2030. Questo ridurrebbe, secondo le stime fatte, le
emissioni di CO2 di circa il 45% nel settore della mobilità.
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