La procura di Trento ha
iscritto nel registro degli indagati, per il reato di
maltrattamenti, l'ex primario Saverio Tateo e la vice Liliana
Mereu del reparto di Ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di
Trento. Lo scrive il quotidiano il Messaggero. Lo scorso agosto
i carabinieri del Nas avevano ipotizzano il reato di
maltrattamenti e avevano chiesto, con una informativa alla
Procura di Trento, di iscrivere nel registro degli indagati l'ex
primario e la vice. I due professionisti sono stati assegnati ad
altro incarico lo scorso 12 luglio dopo la decisione della
Commissione interna istituita dall'Azienda sanitaria di Trento.
Sarebbero inoltre 14 le persone, tra medici e infermieri,
compresa Sara Pedri, che avrebbero subito demansionamenti e
maltrattamenti sul lavoro. La commissione interna all'Azienda
sanitaria aveva effettuato 110 audizioni riscontrando "fatti
oggettivi e una situazione critica nel reparto" l'ex primario,
attraverso i suoi legali, ha invece parlato di menzogne ed
illazioni e di una campagna diffamatoria nei suoi confronti.
Nel reparto di ginecologia dell'ospedale Santa Chiara di
Trento, secondo quanto riferito da alcune professioniste che vi
hanno lavorato e dalla famiglia di Sara Pedri, il clima per il
personale non sarebbe stato facile, con presunte pressioni e
umiliazioni. Un clima - secondo la famiglia Pedri - forse
all'origine della scomparsa della donna. Sul caso hanno operato
anche gli ispettori mandati nel reparto dal ministro della
saluto Roberto Speranza. Dopo aver visionato tutta la
documentazione del reparto, dai registri delle presenze alle
cartelle cliniche - avevano descritto la "elevata qualità delle
cure". Ben diverso il giudizio espresso dal personale nelle
audizioni in cui si sottolinea "un atteggiamento vessatorio" da
parte del primario nei confronti di altri medici. Gli ispettori
avevano anche accennato ad episodi di mobbing e di ostruzionismo
sul lavoro, con insulti ai colleghi davanti ai pazienti e la
loro esclusione dalla sala operatoria con "scopi mortificatori".
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