"Siamo stati accolti ovunque con
balli, canti e tanta gioia ed è stato commovente, perché ho
compreso che quello che abbiamo fatto in Africa in questi 50
anni è vivo e presente, ma ho visto anche un'Africa rassegnata
alla miseria che mi fa dire che c'è ancora tanto da fare". Lo ha
detto Alpidio Balbo, fondatore del Gruppo Missionario di Merano
(Gmm) "Un pozzo per la vita", tornato dal suo viaggio in Benin,
il Paese in cui, 50 anni fa, ha iniziato il suo impegno
missionario.
In tre settimane, Balbo, che compirà 91 anni nel marzo del
2022, ha attraversato il Benin da sud a nord e ritorno,
visitando alcune delle missioni storiche legate
all'organizzazione di volontariato meranese, ma anche alcuni dei
progetti realizzati negli ultimi anni. "Alla mia età è stato
molto faticoso - commenta Balbo - ma la fatica è stata ripagata
dall'accoglienza ricevuta. In 50 anni il Paese è molto cambiato,
molte strade sono state asfaltate, molto è stato costruito, ma
si assiste ad uno sviluppo economico incontrollato che, però,
esclude la gran parte della popolazione che vive in condizioni
di grande povertà".
Il fondatore del Gmm individua la priorità dei futuri
interventi dell'Odv meranese in campo educativo: "Possiamo
aiutare a fare pozzi, ospedali o centri d'accoglienza, ma è
sempre più urgente un impegno sul fronte educativo perché ai
giovani siano dati gli strumenti per contribuire ad uno sviluppo
del loro Paese che sia per tutti", conclude Balbo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA