Continua la ripresa
dell'occupazione in Trentino. A settembre, le assunzioni sono
aumentate del 6,4% rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente, per un totale di 1.656 nuove attivazioni. Nel
confronto con i nove mesi del 2020, le assunzioni delle imprese
trentine crescono di 12.402 unità e del +11,6% (a 119.097). E'
quanto emerge - riporta una nota - dall'aggiornamento mensile
sul mercato del lavoro elaborato dall'ufficio studi di Agenzia
del lavoro di Trento.
I dati relativi ai primi nove mesi dell'anno mostrano un
andamento positivo, ma inferiore dell'1,5% rispetto al 2019, con
1.815 assunzioni in meno. Le nuove assunzioni a tempo
indeterminato sono in calo del 10,2% rispetto alla fase
pre-pandemia.
La domanda di lavoro aumenta nel secondario (4.032 assunzioni
per un +32,2%) e nel terziario (+15,1%, per 10.167 assunzioni),
mentre cala in agricoltura (-6,7%, per 1.797 assunzioni).
Rispetto all'anno scorso, è positivo anche il saldo
occupazionale: tra gennaio e settembre si sono registrate
119.067 assunzioni a fronte di 97.197 chiusure del rapporto di
lavoro. Nello stesso periodo del 2020 le maggiori entrate erano
state pari a 1.609 e quindi rispetto a un anno prima si contano
20.291 posizioni lavorative in più. Il miglioramento del saldo,
oltre all'aumento delle assunzioni, si deve anche al fatto che
le cessazioni lavorative nei primi nove mesi del 2021 sono
calate di 7.889 unità per un -7,5%.
L'88,2% delle nuove attivazioni riguardano contratti a
termine, il restante 11,8% quello indeterminato. Si registra un
amento del 31% di contratti in somministrazione e del 10,5% di
quelli a tempo determinato rispetto al 2020, e con un vero e
proprio boom del contratto più flessibile, quello a chiamata,
sia rispetto al 2020 (+2,1%) sia rispetto al 2019 (+6,3%).
"Una delle priorità delle politiche del lavoro trentine deve
essere proprio quella di ridurre la precarietà", commentano
Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi, di Cgil, Cisl
e Uil del Trentino.
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