Elena Colombo, direttrice
generale di Trentino Trasporti, non si è dimessa. A chiarirlo,
dopo indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi e le richieste di
chiarimenti nelle interrogazioni dei consiglieri provinciali
Luca Zeni (Pd) e Lucia Coppola (Verdi), è una comunicazione che
la stessa dirigente ha inviato oggi alla società presieduta da
Diego Salvatore. Nelle scorse ore, infatti, la manager triestina
(reclutata fino a metà 2023 tramite un'agenzia che ha ricevuto
60mila euro di compenso) ha ricevuto l'avviso di mancato
superamento del periodo di prova a conclusione dei primi sei
mesi di lavoro. Per la dirigente, di fatto un licenziamento
immotivato.
Dura la replica inviata a Trentino Trasporti, al punto che
all'orizzonte si profila una coda nelle aule giudiziarie con una
richiesta risarcitoria da centinaia di migliaia di euro,
considerando che il compenso annuo di Colombo è di 140mila euro
lordi. Innanzitutto la manager contesta i termini del periodo di
prova, avendo avuto indicazioni sugli obiettivi quasi due mesi
dopo l'assunzione. Elena Colombo parla poi di "atti
discriminatori" nei suoi confronti e di "pressioni indebite" per
indurla alle dimissioni. La direttrice generale, ora in
malattia, conferma di voler proseguire il rapporto di lavoro,
nonostante - ha spiegato - gli account aziendali le siano stati
chiusi prima ancora della comunicazione di mancato superamento
del periodo di prova. Tutte circostanze che, nel caso il
licenziamento non venisse revocato, potrebbero indurre la
direttrice generale a chiedere un risarcimento all'azienda di
trasporto pubblico.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA