Crescono giorno dopo giorno le
disdette che i pubblici esercizi del Trentino registrano a poche
ore da San Silvestro e dalle feste di Capodanno. Un calo dovuto
all'incertezza ed alla paura di turisti e cittadini che secondo
l'Associazione pubblici esercizi comporterà una riduzione del
lavoro del 25/30%. "L'ennesimo calo - dichiara la presidente
Fabia Roman - che si aggiunge ad un altro anno con più bassi che
alti".
Anche il settore dei pubblici esercizi, come altri nel mondo
del turismo trentino, è alla prese con le disdette di turisti e
residenti in vista delle festività di fine anno. La situazione
della pandemia, unita alla restrizioni imposte dal governo per
cercare di contenerla, stanno causando una crescita del numero
di chi preferisce rinunciare a trascorrere le feste in locali
pubblici come bar, locali serali, discoteche. Per queste, in
particolare, si profila una situazione molto dura, solo in
minima parte compensata da soluzioni alternative ideate dai
gestori per poter osservare il divieto di feste e balli.
"Stiamo ricevendo - spiega Roman - segnalazioni di disdette
un po' in tutto il territorio trentino: sia nelle valli
turistiche che nelle città. Il clima di incertezza si fa sentire
nelle scelte di una parte considerevole di persone che
preferiscono evitare i luoghi pubblici. In città chi si è
attrezzato con i plateatici riscaldati sta lavorando, gli altri
molto meno. Nelle valli, il calo degli sciatori si riflette
anche sulla nostra categoria. C'è indubbiamente malumore, anche
se prevale la convinzione che è sempre meglio restare aperti
piuttosto che dover chiudere".
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