"Contribuire a migliorare il mondo
raccontandolo bene, costruire ponti e non muri, saper ascoltare
le sfide del cambiamento portato dalla pandemia": è l'augurio
rivolto ai giornalisti, nella ricorrenza del patrono, San
Francesco di Sales, dal vescovo di Bolzano Bressanone, Ivo
Muser.
A causa della pandemia, il consueto incontro del presule con
gli operatori dell'informazione si è svolto in forma ristretta.
Mons. Muser ha ricevuto in curia delegazione rappresentativa
della categoria: erano presenti per l'Ordine regionale dei
giornalisti Elisabeth Mair (la presidente) e Gianfranco
Benincasa (consigliere), il rappresentante delle minoranze
linguistiche nel Consiglio nazionale Markus Perwanger, il
vicesegretario del Sindacato regionale Patrick Rina, la
presidente di Assostampa Bolzano Diana Benedetti e il presidente
del Comitato provinciale comunicazioni Roland Turk.
Nel suo intervento monsignor Muser si è soffermato sul
fenomeno dell'odio in rete, acuito dalla pandemia. "Ai
giornalisti chiedo di non restare passivi di fronte ai discorsi
d'odio, che vanno contro i principi della convivenza civile", ha
detto il vescovo.
Definendo il giornalista "un professionista che cerca la
verità", poi, il vescovo ha poi auspicato che tra gli
appuntamenti formativi della categoria possa essere proposto
anche un corso dedicato alla passione per la professione, a come
amare le storie che il giornalista incontra nel suo lavoro, "per
poter spiegare la complessità della vita con le sue
contraddizioni. Questo impegno per capire è il miglior antidoto
contro la semplificazione, contro il livellamento verso il basso
dei fatti e delle notizie".
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