"Anche in Trentino gli infortuni sul lavoro sono in crescita e la sicurezza nei luoghi di lavoro è un'emergenza che va affrontata insieme, con la massima responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, con interventi urgenti di prevenzione, formazione e controlli". Lo scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e di livello territoriale sollecitano imprese e istituzioni a non voltarsi dall'altra parte e azioni concrete per arginare questa piaga.
In particolare, i sindacati chiedono alla Provincia di attuare le potenzialità previste dall'autonomia, di ampliare gli organici del Servizio lavoro e dell'Uopsal, di sfruttare in chiave di sicurezza le competenze degli agenti forestali, di attivare un sistema premiale per le imprese che si distinguono nel campo della sicurezza.
Gli infortuni denunciati in Trentino nel periodo gennaio-aprile 2022ono aumentati del 24% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno. Lo si evince dai dati Inail diffusi da Cgil, Cisl e Uil. Nel periodo interessato ci sono stati 2.765 infortuni, contro i 2.215 dell'anno precedente. A trascinare il dato il settore industria e servizi, che rilevato 2.202 infortuni contro i 1.885 del 2021.
Sono, invece, 3.143 gli infortuni da lavoro per Covid-19 denunciati da gennaio 2020 ad aprile 2022. Sono le donne le più colpite, con 2.453 casi, pari al 77,1% del totale. La classe di età più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni, con il 41,7%, poco di più della classe 35-49 (38%). Le professioni più colpite, 53,2%, sono quelle legate alla sanità e all'assistenza, seguite da quelle di ristorazione e alloggio (31,5%).
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