Prima campanella, finalmente senza mascherina dopo oltre due anni di obbligo, per 90 mila bambini e ragazzi altoatesini, apripista in tutta Italia per il nuovo anno scolastico, che tutti sperano sia il primo anno dell'era post-Covid.
Si tratta comunque di una sorta di 'libertà vigilata' perché con casi di positività in classe scatterebbe nuovamente l'obbligo di Ffp2 come misura preventiva. Per il momento però ognuno sarà libero di scegliere se tenere la mascherina oppure no, a seconda della propria situazione. "E' incredibile, vado in terza, ma per la prima volta - almeno a scuola - posso vedere in faccia i miei compagni, senza dad e senza mascherine, è tutta un'altra cosa", racconta sorridendo Anna, 13 anni, che infatti ha iniziato le medie due anni fa in piena pandemia.
Per Franco Lever, preside dell'istituto Martin Luther King di Bolzano, "vedere il viso dei ragazzi e degli insegnanti fa la differenza". "Partiamo bene, speriamo di andare avanti così. Gli ultimi anni sono stati davvero duri per tutti", commenta la bidella delle scuole Alfieri Lorena Martin. Un respiro di sollievo lo tirano anche i genitori. "Speriamo, soprattutto per i nostri figli, di poter affrontare questo anno scolastico con un po' di libertà", afferma una mamma. L'agitazione di chi per la prima volta varca la soglia della scuola è sempre la stessa, con o senza mascherina.
"E' una ripresa che finalmente ha il sapore della normalità, perché tutti torneranno in presenza e nessuno sarà obbligato a indossare la mascherine. Un bel banco di prova, siamo felici di vedere i sorrisi dei ragazzi che tornano a scuola", commenta l'assessore all'istruzione di lingua italiana Giuliano Vettorato. "Abbiamo lavorato tanto questa estate per un ritorno alla normalità, ovviamente abbiamo un piano B e C che però speriamo di non utilizzare", aggiunge il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta. Philipp Achammer, l'assessore alle scuole di lingua tedesca, augura a tutti un buon inizio per "un anno educativo di successo con tanti bei momenti di apprendimento insieme". Abbracci e sorrisi anche nelle vallate ladine. "Facciamo tutto il possibile per consentire l'insegnamento in presenza nelle scuole ladine, che è la forma più efficace di apprendimento e quanta più normalità e sicurezza possibile. Allo stesso tempo, stiamo investendo di più nella digitalizzazione per rendere i nostri bambini e ragazzi pronti per il futuro e per coinvolgerli in diverse forme di trasferimento di conoscenze", sottolinea l'assessore all'educazione Ladina Daniel Alfreider.
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