"La pandemia, la crisi energetica
e quella delle materie prime hanno posto in evidenza la
necessità di riportare in Europa produzioni industriali
strategiche. Il ruolo dell'Alto Adige in Europa deve essere
quello di puntare su un'industria altamente innovativa e
intelligente mettendo al centro la qualità e non la quantità.
Questo crea benessere e rende attrattivo il nostro territorio",
ribadiscono in un documento comune presentato dai segretari
generali delle organizzazioni sindacali e dai vertici di
Assoimprenditori. Si è svolta alla Microgate Srl di Bolzano una
conferenza stampa congiunta indetta dalle organizzazioni
sindacali ASGB, CGIL/AGB, SGBCISL e UIL-SGK insieme ad
Assoimprenditori Alto Adige.
Insieme, rappresentanti di imprese e lavoratori hanno
chiesto alla Provincia "un piano industriale che ad oggi non
esiste e che riconosca il contributo fondamentale che arriva da
questo settore, salvaguardi i suoi posti di lavoro altamente
qualificati e ne rafforzi la competitività internazionale".
Trasformazione ecologica, creazione di posti di lavoro di alta
qualità, innovazione e formazione, sviluppo urbanistico: queste
alcune sfide elencate nel documento comune di organizzazioni
sindacali e Assoimprenditori, per affrontare le quali, il
contributo dell'industria come motore dell'innovazione e dello
sviluppo tecnologico sarà determinante.
Nel documento viene ribadita la centralità dell'industria per
l'Alto Adige in termini di creazione di valore, occupazione,
investimenti, internazionalizzazione e innovazione: questo
settore genera il 22,9 per cento del PIL altoatesino, occupa
oltre 50.000 persone, contribuisce per l'85 per cento all'export
provinciale e assicura oltre il 70 per cento degli investimenti
in ricerca e sviluppo.
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