Sono accusati di avere indebitamente percepito contributi erogati dall'Unione Europea, cofinanziati dalla Regione Umbria, destinati ad incentivare lo sviluppo dell'agricoltura e del turismo locale i titolari di due aziende del settore vitivinicolo operanti nell'area del Trasimeno alle quali la Guardia di Finanza di Perugia ha sequestrato beni e denaro per oltre 600 mila euro.
Coinvolte anche altre quattro società del settore informatico. Le due aziende vitivinicole si erano impegnate a promuovere i propri prodotti sui mercati extra Ue e con promozioni ed eventi, ma soprattutto creando un portale internet, a pubblicizzare l'immagine del Trasimeno. Mediante una "Wine card" il cliente avrebbe potuto accedere ai servizi offerti sul web, tra cui l'acquisto "online" del vino preferito.
Secondo la guardia di finanza, però, i beneficiari del finanziamento, con la complicità delle aziende informatiche, avevano "ampiamente gonfiato" le spese per il portale con false fatture per ottenere maggiori provvidenze pubbliche.
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