Una proposta di "buon senso" è stata definita quella ideata dalla Lega, e siglata da tutti i consiglieri del partito, per la modifica della legge regionale sull'edilizia residenziale e sociale perché va incontro "ai territori, ai sindaci, agli ultimi, anziani, famiglie fragili e monoparentali in difficoltà, categorie sociali più deboli".
A sottolinearlo, a Perugia, il gruppo consiliare della Lega nell'Assemblea legislativa dell'Umbria annunciando in conferenza stampa che la proposta "non discrimina nessuno ma garantisce a tutti le stesse possibilità e premia chi merita" e che ha l'obiettivo di "efficientare e razionalizzare il sistema degli alloggi popolari".
Una proposta di legge che ha come primi firmatari il capogruppo della Lega Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell'Assemblea legislativa Paola Fioroni che ha parlato di tre filoni guida, ovvero quelli che vogliono mettere attenzione "ai reali bisogni dei territori, alle fasce più deboli dei cittadini umbri e all'equità sociale".
In ottica di "avvicinamento" alle esigenze del territorio, maggiore discrezionalità viene data ai sindaci (il punteggio passa da 4 a 6). Parte di alloggi popolari viene assegnata alle forze dell'ordine (10%), anche come "deterrente contro la criminalità", alle famiglie giovani (8%) e ai nuclei familiari monoparentali con uno o più figli a carico (8%).> Per il segretario regionale della Lega, l'onorevole Virginio Caparvi (oltre a lui erano presenti anche l'onorevole Riccardo Marchetti e il senatore Luca Briziarelli), "si passa così dalle parole ai fatti con una proposta di buon senso - ha detto - ottenuta grazie ad un lavoro corale della Lega anche perché erano state rilevate gravi carenze nel sistema delle case popolari".