"Quanti medici, infermieri - ho
avuto testimonianze dirette - in questo tempo di pandemia, si
sono chinati sul morente, tracciando un segno di croce! Un
medico ha detto 'io ho dato l'estrema unzione': sì, tu hai
compiuto l'atto di amore più grande che si potesse esprimere,
perché hai riconosciuto in colui che moriva la dignità di una
persona umana, di un fratello, di un figlio di Dio": lo ha
sottolineato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti al
termine della celebrazione eucaristica di domenica 17 maggio,
nella cappella di Sant'Onofrio della cattedrale di Perugia,
l'ultima "pro populo" al tempo del coronavirus trasmessa in
diretta da Umbria Tv, Umbria Radio InBlu e sui social media
ecclesiali.
Il cardinale Bassetti ha accostato questo "atto di amore più
grande" alla "fiammella di amore, che lo Spirito Santo depone
nel cuore di ciascuno di noi, è la forza interiore che ci
sostiene nel cammino della vita e ci fa crescere ad immagine del
Signore Gesù. È l'energia, fratelli - ha detto - che rigenera
la nostra vita e il mondo".
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