La ripartenza post-Covid occasione
per costruire la nuova scuola italiana: se ne è discusso in una
iniziativa del "Dica" (dipartimento di Ingegneria civile e
ambientale) dell'Università degli studi di Perugia che ha visto
a confronto ricercatori con la vice ministra AnnaAscani,
Massimiliano e Doriana Fuksas, e rappresentanti del mondo della
scuola e delle professioni.
L'iniziativa si è svolta nell'ambito delle attività di
presentazione del rinnovato corso di laurea in Ingegneria civile
e ambientale, grazie al quale vengono formate le figure
professionali in grado di mettere al servizio della società
conoscenze e competenze di eccellenza per le sfide della
ripartenza post-Covid-19, a cui la comunità europea destinerà
significative risorse.
Il workshop Dica è stato aperto dai saluti istituzionali del
rettore Maurizio Oliviero e del direttore del dipartimento
Giovanni Gigliotti.
"Garantire la continuità didattica nelle scuole in situazioni
emergenziali - è stato sottolineato - e ridurre al minimo i
tempi per la ripresa della normalità può risultare di difficile
attuazione, a causa della natura delle strutture utilizzate,
della concezione e organizzazione degli spazi e delle modalità
di didattica, ancora non completamente compatibili con le
potenzialità suggerite dall'innovazione digitale".
Ascani ha spiegato come il Governo sia impegnato, in questo
periodo, a predisporre misure "per assicurare l'avvio regolare
del prossimo anno scolastico". Fra queste, "lo stanziamento di
330 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica
leggera".
Un invito ad accelerare la modernizzazione degli edifici e
delle infrastrutture tecnologiche destinate alla didattica è
stato pronunciato dagli architetti-designer Massimiliano e
Doriana Fuksas: "L'emergenza sanitaria del Covid-19 ha portato
alla luce una condizione già nota: quanto le nostre
infrastrutture e edifici siano inadeguati ed obsoleti, si pensi
che circa l'80% degli edifici scolastici italiani ha più di 60
anni".
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