Radicali Perugia ha lanciato una
petizione sulla piattaforma Change.org rivolta alla presidente
Donatella Tesei e all'assessore alla sanità Luca Coletto "per
adeguare la Regione Umbria alle nuove linee guida nazionali in
materia di aborto farmacologico, annullando la propria decisione
dello scorso giugno che di fatto obbliga le pazienti al
ricovero, in un momento, tra l'altro, nel quale bisogna cercare
di limitare il più possibile gli accessi ospedalieri".
In soli due giorni - riferiscono i promotori - sono state già
raccolte oltre 1.300 firme.
In Umbria, così come in altre regioni d'Italia - ricordano i
Radicali - e in molti altri paesi, prima della delibera di
giugno, era possibile praticare l'aborto farmacologico in regime
di day hospital o presso il proprio domicilio, sempre sotto
assistenza medica.
"Il ricovero ospedaliero deve rimanere solo una opportunità
residuale qualora dovessero sorgere complicazioni o se reputato
necessario dalla donna insieme al suo medico. Diventa urgente
quindi emanare una nuova delibera che recepisca le linee guida
nazionali emanate sull'onda delle polemiche scaturite dal caso
umbro e che fa definitivamente chiarezza sulla necessità di
seguire percorsi alternativi al ricovero obbligatorio. La nuova
delibera può anche essere occasione per adeguare i servizi di
interruzione di gravidanza farmacologica anche negli altri
ospedali regionali oltre a quelli di Pantalla, Narni e Orvieto
dove sono attualmente presenti. Inoltre chiediamo che anche in
Umbria sia data piena applicazione alla legge 194 per garantire
la presenza di medici non obiettori in tutti gli ospedali, per
aumentare gli organici dei consultori e per garantire la
contraccezione gratuita".
"E' ancora possibile firmare la petizione andando
all'indirizzo internet
http://change.org/abortofarmacologicoUmbria
Elisabetta Chiacchella, Anna Rita Fiorini Granieri, Michele
Guaitini e Andrea Maori - Radicaliperugia.org.
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