"Siamo al paradosso: se un figlio
vive a Bastia Umbra non potrà raggiungere i fratelli o gli
anziani genitori ad Assisi per il pranzo del 25 e neppure a
Santo Stefano. Sono tante le persone separate dai confini
regionali e comunali che anche in Umbria si sentono dimenticate
perché da mesi non possono vedere i loro cari, prima a causa dei
due lockdown e adesso per la lontananza forzata": è critico sul
nuovo Dpcm il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria
Marco Squarta, Fratelli d'Italia.
"E' a tutti loro - afferma Squarta riferendosi a chi è
costretto a rimanere lontano - che va il mio pensiero e pur
essendo personalmente favorevole al rispetto delle restrizioni
anti Covid, non condivido in alcun modo la decisione del Governo
di vietare i viaggi tra Comuni nelle giornate del 25 dicembre,
di Santo Stefano e del primo gennaio".
Per il presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria,
"l'Esecutivo nazionale avrebbe dovuto tener conto della
morfologia territoriale delle varie regioni prima di incidere in
maniera così dura contro gli italiani".
"Come può essere consentito a due familiari che abitano a
Montesacro e all'Eur, ossia ai poli opposti della più grande
metropoli d'Italia - si chiede Squarta -, di trascorrere insieme
le festività, e negato allo stesso tempo
a chi abita nei comuni confinanti di Assisi e Bastia Umbra di
trascorrere insieme i giorni di festa con la propria famiglia,
compreso il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno? Non mi
sembra troppo logico".
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