E' stata una normale giornata per
Rudy Guede quella il giorno dopo la concessione dell'affidamento
ai servizi sociali che gli permette di lasciare il carcere di
Viterbo dove sta scontando la condanna a 16 anni di reclusione
per l'omicidio di Meredith Kercher.
Questa mattina Guede si è recato presso la parrocchia
viterbese dove ogni giorno al termine della messa delle 8,30
provvede alle attività di igienizzazione previste dai decreti
anti Covid per le celebrazioni liturgiche. Dopo si è recato alla
Caritas dove svolge attività di volontariato e presso la quale
oggi ha prestato servizio alla mensa per i poveri. Ha quindi
pranzato insieme con gli altri volontari proseguendo con le
altre attività di routine. In serata ci saranno gli appuntamenti
telefonici ai quali non manca mai. Con il professor Claudio
Mariani, del Centro studi Criminologici di Viterbo con il quale
ha collaborato e impegnato con il Gavac, il Gruppo assistenti
volontari animatori carcerari che lo ha seguito nel suo percorso
di reinserimento. Sentirà poi la famiglia della sua maestra
delle elementari a Perugia e la "zia Cri", Cristiana, sua tutor
per gli studi universitari.
"Tutti mi stanno chiedendo se sono contento di questo nuovo
capitolo della vita di Rudy" ha commentato con l'ANSA il
professor Mariani. "Certamente sono contento per il
reinserimento di questo ragazzo - ha aggiunto - nel tessuto
sociale ma giunto quasi alla fine di questa storia, vorrei che
non fosse mai cominciata. Il che significherebbe che oggi
Meredith sarebbe ancora viva. Vorrei che non ci dimenticassimo
mai di lei e che ragazza straordinaria fosse. Nella giornata del
volontariato e in nome del quale la nostra associazione si
impegna ogni giorno, il mio pensiero oggi va a Meredith e alla
sua famiglia".
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