Per la sua prima "zona rossa" natalizia Perugia si è svegliata questa mattina con le saracinesche abbassate e il via vai di persone ridotto al minimo. Uno scenario, insolito per un 24 dicembre in centro storico, che ha il sapore del lockdown della scorsa primavera, anche se in questo caso qualche differenza si nota.
Complice pure la vigilia di Natale con qualche concessione in più per le aperture consentite alle attività commerciali, la situazione è meno da città deserta rispetto a qualche mese fa.
Ma le persone in giro sono comunque poche: "Qualcuno neanche sa che siamo aperti come tipo di attività anche perché quando la gente sente 'zona rossa' non va a guardare nel dettaglio" commentano i proprietari di una profumeria in via Calderini.
C'è comunque chi ha approfittato per fare gli ultimi pacchetti regalo per parenti e amici, come afferma Silvia appena uscita da un negozio di calze in piazza della Repubblica: "Sapevo che apriva, sono venuta qua approfittando della tranquillità, rispetto alla giornata caotica di ieri con molta gente in giro, per fare un regalo alla mia amica. Ed ora me ne torno a casa".
Anche in libreria c'è qualche movimento, ma nessuna fila. Le uniche, per il momento, sono quelle agli ingressi di panetterie, forni, alimentari e anche farmacie.
Quasi tutti i bar del centro storico perugino hanno deciso per la chiusura, salvo qualche rarissima eccezione e comunque sono meno di quelli che si possono contare su una mano. "Visto che c'è la possibilità dell'asporto - afferma il gestore di un locale in via Mazzini - rimango aperto".
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