"E' allarmante, anche nella nostra
regione, il dilagare di casi di operatori sanitari no vax che,
in virtù della loro decisione di non sottoporsi al trattamento
vaccinale anticovid, si trovano ad infettare i pazienti delle
strutture dove loro prestano servizio. Per questo, auspicando
che l'obbligo del vaccino venga deliberato dal Parlamento, dove
sono arrivate proposte di legge bipartisan, è opportuno e
necessario che la Regione Umbria adotti provvedimenti propri,
compatibili con la competenza in materia": a chiederlo è la
consigliera regionale del Pd Simona Meloni, vicepresidente
dell'Assemblea legislativa, annunciando "la presentazione di una
proposta di legge sul modello della Regione Puglia".
"Le Regioni - spiega Meloni in una nota - non possono decidere
sull'obbligo vaccinale, in quanto la gestione delle emergenze
sanitarie e delle pandemia spetta al Governo centrale. Possono
però deliberare, come ha fatto la Puglia, in merito all'accesso
nelle strutture sanitarie. E' per questo che la Puglia, da
qualche settimana, ha esteso la propria legge in materia,
comprendendo tra i requisiti vaccinali per l'ingresso nelle
strutture degli operatori anche la vaccinazione anticovid,
purché la pratica di prevenzione sia prescritta in forma di
obbligo o raccomandazione dalla legislazione statale, ovvero
contenuta in disposizioni normative statali eccezionali e
d'emergenza, oppure sia prevista da atti amministrativi
nazionali, comunque denominati, diretti a favorire la massima
copertura vaccinale della popolazione. Secondo la legge pugliese
del 2018, la Regione deve individuare i reparti sensibili dove
consentire l'accesso ai soli operatori che si siano attenuti
alle indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale
vigente per i soggetti a rischio. Così, in particolari
condizioni epidemiologiche o ambientali, le direzioni sanitarie
ospedaliere o territoriali, sentito il medico competente,
valutano l'opportunità di prescrivere vaccinazioni normalmente
non raccomandate per la generalità degli operatori. Ritengo che
questo - conclude Meloni - sia un provvedimento di civiltà, in
grado di assicurare la tutela dei più fragili e il rispetto
della salute altrui".
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