Sono nuovamente in stato di
agitazione i lavoratori della sanità umbra. Lo hanno comunicato
con una lettera inviata a prefettura, commissione di garanzia e
Regione, i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials e Nursing
Up, che chiedono al prefetto di "convocare urgentemente le parti
per esperire il tentativo di conciliazione previsto dalle
normative di settore".
Due le motivazioni principali alla base della decisione dei
sindacati, secondo quanto riferisce la Cgil. La prima è la
scelta "unilaterale" di alcune delle Aziende sanitarie regionali
di utilizzare per la gestione dei servizi Covid una larga parte
dei fondi contrattuali aziendali. "In pratica - denunciano le
cinque sigle sindacali - Regione e Aziende hanno disdettato gli
accordi già sottoscritti con i sindacati fino ad oggi, volti a
valorizzare il personale e non certo a finanziare unicamente
attività aggiuntive". "E tra l'altro - scrivono ancora i
sindacati - la posizione della Regione e delle Aziende rischia
di generare enormi criticità nella gestione del piano
vaccinale, considerato che il Governo ha attribuito un valore
alle relative prestazioni professionali del personale nettamente
superiore a quello che verrebbe garantito ai lavoratori
impegnati nelle rimanenti attività collegate all'emergenza
Covid".
Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials e Nursing Up evidenziano
inoltre "le mancate assunzioni, più volte richieste dal
sindacato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA