"La morte di un giovanissimo e di una signora è l'emblema della condizione difficile del lavoro nel Paese: precarietà, rischi, insicurezza, difficile conquista del lavoro, della dignità, delle tutele": lo ha detto stamani il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, all'ANSA dopo l'esplosione di ieri in una palazzina che ospitava un laboratorio per il trattamento della cannabis terapeutica. Il bilancio è di due morti e tre feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per oggi e domani e successivamente in occasione dei funerali. Bandiere a mezz'asta e tutte le attività pubbliche sospese, in ricordo di Samuel e di Elisabetta, che hanno perso la vita lavorando. "E' una pagina dolorosissima - ha detto Stirati - e ci stringiamo intorno alle famiglie e a tutti i giovani. Tutto questo - ha aggiunto - deve farci impegnare non solo per il lavoro, ma anche sul lavoro". Il sindaco ha ricordato la donna vittima dell'esplosione, che conosceva perché aveva lavorato per tanti anni in un noto hotel della zona. Ha quindi spiegato che l'azienda coinvolta era portata avanti da una quindicina di giovani che "si erano battuti per un progetto". "Samuel, Elisabetta e gli altri ragazzi coinvolti nella tragedia cercavano una prospettiva, una speranza - ha osservato il sindaco - non è davvero umanamente accettabile pensare che siano morti lavorando".
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