"Gli assistenti sociali, che
abitano la complessità della società, hanno forti radici nella
storia, un ancoraggio senza il quale non potremmo esplorare il
futuro ed essere pronti a cogliere le sfide del domani": così
Cristina Faraghini, presidente dell'Ordine dell'Umbria ha aperto
l'evento per celebrare i primi 25 anni dell'Organismo.
Un evento, con la Scuola umbra di amministrazione pubblica,
organizzato in modalità mista. Alcuni partecipanti, per la prima
volta dall'inizio dell'emergenza sanitaria, si sono ritrovati in
presenza (seguendo la regola dei distanziamenti e dell'uso delle
mascherine) al Barton Park, altri erano collegati in streaming.
Sviluppato sul tema "Le radici nel passato, le opportunità del
presente per le sfide future", l'evento è stato occasione per
ripercorrere, anche grazie agli interventi delle presidenti del
passato "che hanno avuto cura dell'ordine in questo lungo
percorso", le tappe da 25 anni a questa parte che hanno visto
crescere la comunità professionale, arrivata a contare in Umbria
oltre 700 iscritti all'Ordine.
C'era Gianmario Gazzi, presidente nazionale dell'ordine
intervenuto sul ruolo del consiglio nazionale, di temi aperti e
questioni future, poi i presidenti "storici", Carla Trampini,
Domenica Gristina, Beatrice Boco, Elisa Granocchia e Silvana
Mordeglia (Fondazione nazionale assistenti sociali. Al tavolo
anche Marina Sonno, vicepresidente del Croas Umbria. "Ricordare
il passato è importante - ha detto -, pone le radici per andare
avanti, per il futuro".
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