Il "valore condiviso" generato in
Umbria nel 2020 dal gruppo Nestlé è di 132 milioni di euro, pari
allo 0,63% del Pil della regione. Un valore più che triplo del
contributo al sistema economico nazionale che vede l'azienda
dolciaria avere un impatto di 4 miliardi di euro (0.24% del
Prodotto interno lordo).
Dallo studio 'Nestlé crea valore per l'Umbria' - redatto da
Althesys Strategic consultant e presentato da Marco Travaglia,
presidente e amministratore delegato Gruppo Italia e Malta e da
Marco Muratori, direttore dello stabilimento Perugina di San
Sisto - in particolare emerge che, per ogni euro di prodotto
venduto in Umbria dalla Nestlé, prima azienda alimentare della
regione, vengano generati 2,5 euro per l'economia del
territorio.
"Scommessa vinta" per Travaglia è stato quindi il rilancio
della Perugina di San Sisto, delle fabbriche Nestlé in Italia,
"in un anno contraddistinto dalle ripercussioni dell'emergenza
sanitaria sul tessuto economico e sociale".
Le attività di Nestlé in Umbria - rileva lo studio
sull'impatto economico generato, dove è esposta un'analisi
approfondita del contribuito fornito dal Gruppo a livello
regionale in termini di occupazione, impulso alla filiera e
all'economia del territorio - hanno garantito un "significativo
stimolo" ai consumi con 46 milioni di euro di salari creati in
regione, supporto concreto all'interno della filiera con 82,8
milioni di euro di fatturato assicurato a fornitori e
distributori e di contribuzione fiscale con 27 milioni di euro.
Travaglia ha anche sottolineato che "Nestlé, da sempre
consapevole dell'importanza di promuovere un modello di business
sostenibile e in grado di generare 'valore condiviso' nelle
realtà locali in cui opera, nelle fasi più critiche
dell'emergenza pandemica ha voluto condividere un forte segnale
di vicinanza e supporto alla comunità umbra attraverso donazioni
in denaro o in prodotti sul territorio per un importo superiore
a 300 mila euro".
Sono stati poi illustrati anche dati sull'andamento dei
prodotti a marchio Perugina, con "risultati positivi" del piano
di rilancio, e sullo sviluppo produttivo dello stabilimento di
San Sisto.
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