"Voliera", il corto artistico
firmato Vittoria Corallo, realizzato a conclusione dell'edizione
2020 di Per Aspera Ad Astra, è stato selezionato nella sezione
"Voci dal carcere" dal MedFilm Festival di Roma, Festival della
Capitale dedicato alle cinematografie del Mediterraneo.
Il progetto nazionale promosso da Acri, l'Associazione delle
Fondazioni di origine bancaria, è stato attivato in Umbria
grazie alla collaborazione tra la Fondazione Cassa di risparmio
di Perugia, la Casa circondariale di Capanne e il Teatro Stabile
dell'Umbria.
Nell'ambito della dieci giorni del Festival che si tiene dal 5
al 14 novembre, Voliera sarà proiettato lunedì 8 novembre, alle
ore 17,30, presso il Cinema Savoy di Roma, e sarà visualizzabile
anche online per 72 ore sulla piattaforma Mymovies.
Il cortometraggio è prima di tutto uno spettacolo teatrale, ma è
anche la testimonianza che pur tra le difficoltà causate
dall'emergenza sanitaria "Per Aspera ad Astra" non si è fermato
ed ha continuato a portare il teatro in carcere per contribuire
al recupero dell'identità personale e alla risocializzazione dei
detenuti e, parallelamente, al loro reinserimento nel mondo
esterno e nel contesto lavorativo attraverso percorsi
professionalizzanti nel campo delle arti e dei mestieri
teatrali.
"Siamo particolarmente orgogliosi di questo riconoscimento da
parte del MedFilm Festival - afferma in una nota la presidente
della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Cristina
Colaiacovo -, un premio innanzitutto all'impegno dei detenuti
che, accompagnati da Vittoria Corallo, hanno saputo mettersi
alla prova in un lavoro profondamente personale e introspettivo
di cui le immagini di Voliera, che ora potranno essere visibili
da un pubblico ancora più ampio e qualificato, sono il risultato
tangibile. Un ringraziamento altresì va al direttore del Teatro
Stabile dell'Umbria Nino Marino e la direttrice del Carcere di
Capanne Bernardina di Mario, che hanno accettato con entusiasmo
di prendere parte con noi al progetto per Aspera ad Astra,
credendo nella forza della cultura come strumento di recupero
della persona".
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