Alla presenza della ministra Maria Cristina Messa, il rettore Maurizio Oliviero ha ufficialmente dichiarato aperto il 714/o anno accademico dell'Università degli Studi di Perugia.
Una cerimonia alla quale hanno partecipato i presidenti della Regione Donatella Tesei e dell'Assemblea legislativa Marco Squarta insieme a numerose autorità, civili politiche e religiose e che si è aperta con il tradizionale corteo dei docenti e l'esecuzione dell'inno italiano e quello europeo.
"C'è un tempo in cui dobbiamo difenderci, c'è un tempo in cui dobbiamo curare le nostre paure, c'è un tempo in cui dobbiamo riflettere, ma credo che sia arrivato il tempo di iniziare a costruire" ha detto Oliviero che ha rivolto un invito ai colleghi e alle colleghe a "provare ad avere il coraggio di osare un po' di più" e a "guardare ai nostri giovani non come al futuro ma come al presente". "Giovani - ha proseguito il rettore - che sono per noi una domanda quotidiana di bisogni, di aspettative di crescita, di ricchezza e che questa governance ha posto al centro assoluto delle loro azioni".
Prima del suo intervento, il rettore ha inviato i presenti nell'aula magna del Rettorato a dedicare un applauso a chi ha affrontato una emergenza sanitaria mondiale "che non ci aspettavamo" e soprattutto a chi ha lottato e a chi non c'è.
Responsabilità, senso di comunità, leale collaborazione e rigenerazione per provare a guardare al futuro sono i "valori che hanno rappresentato la linea del nostro agire", ha quindi ricordato Oliviero.
"La cerimonia - ha detto il rettore - è occasione in cui si fanno bilanci e si tracciano traiettorie. Quelli passati sono stati due anni che ci hanno fatto misurare su unità e senso di comunità. Abbiamo lavorato perché davanti alle difficoltà non ci fosse rassegnazione, dando risposte ai bisogni soprattutto ai giovani studenti più fragili. Abbiamo guardato al territorio ma anche volto lo sguardo fuori dei confini regionali".
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