Un allestimento che per la prima
volta apre un dialogo tra le collezioni della Fondazione Cassa
di Risparmio di Perugia esposte a Palazzo Baldeschi. Si è aperta
a Perugia la mostra "Amori antichi-Ceramiche, disegni e
incisioni nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio
di Perugia", un invito a scoprire riflessi e assonanze tra le
ceramiche di Giuseppe Magni ed alcuni disegni e incisioni della
raccolta appartenuta ad Alessandro Marabottini.
Per molti anni docente di Storia dell'arte presso l'Università
di Perugia Alessandro Marabottini stabilì di lasciare ai "suoi"
studenti - affidandone la gestione alla Fondazione - la sua
ricca raccolta d'arte composta di oltre settecento opere
risalenti in prevalenza al 16/o e il 20/o secolo, affinché
potessero stabilire un contatto diretto con le opere e i
materiali di cui sono composte.
Sono invece sedici le maioliche realizzate fra il 1883 e il 1894
dal pittore eugubino Giuseppe Magni, figura rappresentativa
dell'eclettismo storicistico ottocentesco, entrate a far parte
nel 2016 del patrimonio artistico della Fondazione Cassa di
Risparmio di Perugia.
Nata da un'idea della Fondazione CariPerugia Arte con la
consulenza di Giulio Busti, Franco Cocchi, Stefania Petrillo,
Ettore Sannipoli e la collaborazione di Alessio Bravi, Daniele
Cestellini e Valeria Pettinari, Amori antichi accosta alle
maioliche di Magni disegni e incisioni provenienti dalla
Collezione Alessandro Marabottini sviluppando un percorso che si
articola in tre sezioni. La prima, "Amor Sacro", comprende il
corridoio e la prima sala ed accoglie maioliche di carattere
religioso affiancate da disegni ottocenteschi sullo stesso tema.
La seconda, "Amor profano", è dedicata al mito e alle allegorie.
Infine "….d'Antico amor sentì la gran potenza" riunisce opere a
tema dantesco e ritratti di donne e uomini illustri, esempi
riconosciuti di alto valore morale dal Romanticismo storico. Con
un unico biglietto d'ingresso è possibile visitare "Amori
antichi" insieme a "#Incursioni", che presenta una selezione di
20 opere provenienti dalla Galleria Nazionale dell'Umbria e a
"Custodire l'arte", che ospita tre opere provenienti da chiese e
musei della Valnerina inagibili a causa del sisma.
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