Chiedono le dimissioni dell'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ed un cambio di passo nella gestione dei servizi sanitari (con la "salvaguardia della sanità pubblica") e della pandemia in particolare, i firmatari di un appello lanciato da un gruppo di giovani "trasversale al mondo delle associazioni del territorio": le ragioni dell'iniziativa sono state illustrate in una conferenza stampa on-line dagli stessi promotori che diffonderanno nei social una lettera aperta - sottoscritta al momento da cento persone - avviando una raccolta firme.
L'appello "100 Giovani per il futuro della sanità in Umbria" è stato firmato - è stato spiegato - da esponenti del mondo associativo e dei partiti, amministratori locali, studenti e giovani lavoratori. In loro rappresentanza sono intervenuti alla conferenza stampa Margherita Esposito (rappresentante nel senato accademico per la Sinistra universitaria Udu Perugia), Lorenzo Falistocco, Michelangelo Grilli (segretario dei Giovani democratici dell'Umbria) e Caterina Bigini (coordinatrice rete studenti medi Umbria), oltre a Luigi Chiapparino, presidente del consiglio nazionale degli studenti universitari.
I promotori dell'appello hanno denunciato, fra l'altro, il mancato rinnovo dei contratti a termine del personale sanitario assunto per l'emergenza e il dimezzamento delle risorse umane e materiali per il contact tracing, criticando anche il fatto che, "dopo due anni di pandemia, per il tracciamento si faccia affidamento ancora sui tirocinanti di Medicina, in forma volontaria". "Come giovani cittadine e cittadini umbri - comincia la lettera-appello - intendiamo denunciare la condotta inaccettabile del Governo Regionale nella gestione della corrente ondata di contagio da Covid-19. Il livello di impreparazione, assenza di coordinamento e mancata programmazione dei servizi sanitari e di tracciamento, insieme all'atteggiamento indolente e attendista assunto dalla Regione davanti ad una situazione in larga parte prevedibile, hanno avuto e avranno l'effetto di rendere intollerabile una situazione già di per sé drammatica".
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