"Due scritti e la prova
orale significa di fatto tornare alla maturità pre-Covid, ma a
mio avviso non ci sono ancora le condizioni perché gli studenti
possano arrivare sereni all'appuntamento affrontando una prova
simile": a dirlo è Rosella Tonti, la dirigente scolastica
dell'Istituto omnicomprensivo "De Gasperi-Battaglia" di Norcia.
La quale con l'ANSA commenta quanto sta trapelando dal ministero
dell'Istruzione in vista degli esami di giugno per le scuole
superiori.
"Piaccia o non piaccia - afferma Tonti - bisogna prendere atto
che anche in questo anno scolastico la didattica sta risentendo
pesantemente dell'emergenza pandemica. Le classi alternano la
presenza alla didattica a distanza, di continuo occorre far
fronte a casi di positività. Sarebbe più opportuno procedere con
gradualità e quindi introdurre magari la prova scritta di
italiano e continuare per quest'anno con la tesina". "Non ci
dimentichiamo che i ragazzi che arrivano a giugno alla maturità
vengono da due anni molto difficili e non mi riferisco solo alla
didattica, sono stati messi a dura prova sotto ogni aspetto, a
cominciare dalla loro vita sociale", dice ancora Tonti che tiene
anche a evidenziare "l'importanza di salvaguardare la loro
tenuta psicologica". "Prima di tutto - insiste la preside -
occorre pensare al benessere mentale degli studenti".
"Paventando loro una maturità normale potrebbero vivere i
prossimi cinque-sei mesi particolarmente stressati e questo non
lo meritano, a maggior ragione i ragazzi di queste zone che
prima del Covid hanno dovuto subire anche il dramma del
terremoto".
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