Ha fatto tappa ad Assisi
il camper rosa della campagna nazionale "Questo non è amore" per
far conoscere ai cittadini e agli studenti gli strumenti e le
metodologie utilizzati dalla polizia di Stato quando è chiamata
a intervenire nei casi di violenza sulle donne. All'incontro, a
Santa Maria degli Angeli, erano presenti il personale del
commissariato e della sezione Anticrimine della questura di
Perugia per sensibilizzare "tutti (genitori, fratelli, parenti e
amici)" a denunciare o segnalare casi di violenza di cui si
venga a conoscenza.
Presente anche il questore Giuseppe Bellassai. "Dobbiamo
lottare - ha detto - perché il bene si possa affermare. Una
missione che sentiamo ancora più forte in questo momento nel
quale la pace dev'essere l'unica strada da percorrere. La città
di Assisi e San Francesco, che è stato un grande uomo
rivoluzionario per il suo tempo, ci ricordano la necessità del
rispetto e della cura dell'altro. In particolare, per le donne
che nei secoli hanno combattuto una battaglia silente in nome
dei diritti e della parità. In questo senso la polizia di Stato,
con il suo 'esserci sempre', è in campo per rafforzare
l'alleanza con le donne vittime di violenza, affiancarle nel
percorso di denuncia e fare rete con figure professionali
coinvolte nei centri antiviolenza".
Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha evidenziato come
"in un momento come quello attuale, dove le donne e i bambini
sono le parti più colpite dalla tragedia che stiamo vivendo, è
importante restare uniti nella fratellanza, con il gesto
dell'accoglienza". "Dobbiamo continuare a lottare e manifestare
per la pace - ha aggiunto -, perché oggi non è solo la Festa
della Donna, è anche una festa di pace, che dev'esserci sempre,
nelle famiglie, nelle case e nella lotta contro la violenza,
trovando il coraggio di denunciare e di rivolgersi agli uomini e
alle donne della Polizia di Stato e dei centri Antiviolenza per
chiedere aiuto".
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