Prima visita del vescovo di Terni,
Francesco Antonio Soddu, alla casa circondariale della città,
dove ha presieduto la celebrazione eucaristica. Presenti tra gli
altri il magistrato di sorveglianza Fabio Gianfilippi, il
direttore del carcere Luca Sardella, il comandante della polizia
penitenziaria Fabio Gallo, operatori e assistenti del
dipartimento amministrazione penitenziaria, alcuni detenuti e
volontari della Caritas che operano in vari ambiti all'interno
struttura.
"In questo tempo di quaresima e di penitenza - ha detto il
vescovo - è richiesta una conversione del cuore che porti a Dio
per ricevere da lui un abbraccio, un cambiamento di vita, perchè
ci si è allontanati da lui. Gesù sulla croce è morto per i
nostri peccati, ma in questo segno si rivela il suo abbraccio
per tutti e il suo perdono per tutti. È questo il segno più
grande non altri che servono ad accontentare i nostri desideri.
Dio è amore e dobbiamo pregare per avere segni di amore, per la
pace interiore che si riverbera poi nelle famiglie, nella
comunità e nel mondo".
Prima della benedizione finale sono stati letti alcuni pensieri
scritti dai detenuti sulla fede, la pace e l'uguaglianza. Un
detenuto di nazionalità ucraina ha donato al vescovo un
cofanetto in legno, da lui realizzato, contenente una coccarda
con i colori della propria bandiera. Il vescovo lo ha
ringraziato e abbracciato, esprimendo vicinanza e solidarietà a
tutte le persone che stanno soffrendo a causa della guerra,
quella in Ucraina e nelle altre parti del mondo. Da parte della
direzione e degli operatori del carcere e della polizia
penitenziaria è stata donata una bottiglia di olio e una di
essenza di lavanda, prodotte all'interno del carcere.
Al termine della celebrazione il vescovo ha visitato la
falegnameria e l'officina dove vengono realizzati manufatti in
ferro, tra cui il monumento che sarà collocato nel cimitero
civico di Terni a ricordo dei caduti della polizia
penitenziaria. Ha poi visitato alcune sezioni del carcere, le
sale colloqui, l'infermeria con il personale medico e ausiliario
in servizio, la ludoteca per i bambini che fanno visita ai
genitori detenuti, le aule per la didattica e l'aula artistica
del progetto Caritas "Arte in carcere".
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