"Per fare funzionare i corridoi
umanitari servono negoziati, contatti e un minimo di fiducia tra
le parti. Questo non possiamo dire che oggi esiste ed è quindi
difficile". Ad affermarlo è stato Peter Maurer, presidente del
Comitato internazionale della Croce Rossa, parlando del
conflitto in Ucraina con i giornalisti a Perugia, dove oggi
l'Università per Stranieri gli ha conferito la laurea 'honoris
causa' in Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo.
Maurer ha spiegato che "è importante avere in tutte le guerre
potenze neutrali che possono agire con tutti i belligeranti e
che possono creare negoziati, aprire spazi umanitari neutrali
nei quali la popolazione civile può essere assistita e
protetta".
"E' tanto difficile creare corridoi umanitari - ha proseguito il
presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa -
perché le logiche militari non sono convergenti e per avere un
corridoio umanitario che sia sicuro, performante e che possa
essere utilizzato dalle organizzazioni umanitarie e dalla
popolazione civile occorre dialogo tra i militari russi e
ucraini e quelli che sono i poteri sul terreno devono essere
d'accordo sul cammino e le misure da intraprendere. È una
questione molto complessa. In quasi tutti i conflitti non è
facile aprire corridoi umanitari neutri. Penso anche alla Siria
o all'Afghanistan o in Africa, in certi terreni controllati da
gruppi armati che sono in contestazione con il Governo centrale.
Rimane sempre difficile fare queste negoziati e mettere i
militari insieme per uno spazio neutrale e indipendente".
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